Abbiamo il piacere di condividere con Voi, l'intervista che la traduttrice Elisa Frati ha rilasciato alla nostra Shanmei.
Benvenuta
Elisa, parlaci di te, raccontaci il tuo percorso di studi.
Grazie mille. Il mio percorso è nato quando ho
decido di abbracciare il mio “talento” per
le lingue. All'università ho preferito intraprendere un percorso pratico
piuttosto che studiare “Lingue e letterature” di qualcosa, così mi sono
laureata in mediazione linguistica. Cercando una specializzazione che offrisse
qualcosa di più della traduzione commerciale ho trovato un Master in traduzione
letteraria e audiovisiva. L'ho iniziato credendo che sarei diventata
un'adattatrice di dialoghi, invece ho scoperto che preferivo la traduzione
editoriale.
L'amore è nato con il fansubbing, in realtà. Alla
ricerca di un hobby sono approdata in questo mondo che mi ha aiutato a capire
che tradurre era quello che volevo fare sempre, sia come hobby che come lavoro.
Il mio primo lavoro di traduzione è stato un
libro, per un cliente privato, non per una casa editrice. Di una collana di
romanzi rosa erano stati pubblicati in Italia solo i primi libri, senza
intenzione di continuare la serie, così una fan ha deciso di farseli tradurre
privatamente, a patto di non divulgare la traduzione. E io sono stata una dei
traduttori a rispondere al suo annuncio.
Retribuite, non ancora. Ho partecipato a un
workshop per traduttori esordienti organizzato da una casa editrice italiana
che è risultato nella pubblicazione del libro sul quale abbiamo lavorato in
gruppo con tanto di presentazione a una fiera dell'editoria (esperienza
incredibile!), ma per il resto finora ho lavorato principalmente con agenzie di
traduzione, perlopiù con sede in America.
Ho optato per il rapporto con gli autori
auto-pubblicati perché è molto più immediato: non ci sono agenti, non ci sono
case editrici, sono loro i detentori dei diritti della propria opera, nessun
intermediario. Non voltarti indietro è la prima opera auto-pubblicata che ho
tradotto e la scelta è una combinazione di quale genere penso abbia più
possibilità di vendere (mi tengo il più possibile aggiornata sulle novità del
mondo editoriale) e cosa mi piacerebbe tradurre (lavorare a qualcosa che ti
piace porta sicuramente a un risultato migliore).
Geraldine era già un'autrice auto-pubblicata ed è
stata entusiasta quando l'ho contattata ma, ovviamente, sta al traduttore prendere
in mano l'operazione di marketing perché è lui a giocare in casa. Quella è
stata la vera sfida: documentarmi e capire come promuovere un libro in Italia.
Quando Dana Simmons aveva dieci anni, sua madre era scomparsa. Vent'anni dopo, con una strepitosa carriera come modella, Dana affronta un'altra perdita dopo che il padre muore di cancro ai polmoni. Presto scopre che la madre potrebbe essere ancora viva e che protegge un segreto che rischia di mettere in pericolo Dana. Nel cercare risposte, la top model intraprende un inseguimento letale che la porta a finire nel Programma Protezione Testimoni. Nonostante le promettano di proteggerla, le strappano via la carriera, la casa e l'identità, nella speranza che lei non si volti indietro. Determinata a ritrovare la pace, a Dana resta solo una scelta che potrebbe distruggerle la vita.
Credo che l'auto-pubblicazione stia contribuendo
a dare un nuovo volto al mondo dell'editoria e che gli Editori (e i
distributori) debbano cercare a loro volta di reinventarsi per stare al passo
con i cambiamenti.
Dipende dalla lunghezza del romanzo, da quanto è
complesso, dalle ricerche necessarie, ma direi che si va da un minimo di tre
mesi a un massimo di sei.
Per il momento sto facendo solo traduzioni (non
solo editoriali), ma vorrei trovare un lavoro che mi dia una sicurezza
economica per poter limitare l'attività traduttiva solo al campo editoriale.
Preferisco una traduzione creativa, nei limiti
del rimanere fedeli all'originale. Con il tempo, e le traduzioni, mi sono
convinta che più una traduzione si distacca dal letterale più, paradossalmente,
è fedele all'originale.
Su questo aspetto mi cogli impreparata. Mi è
capitato di lavorare con agenzie che riassegnano il lavoro a un altro
traduttore se non viene consegnato nei tempi stabiliti, facendoti perciò
perdere il pagamento. Quella può essere considerata una penale, no? Non mi è
ancora mai successo direttamente. Nel mondo della traduzione la puntualità è
tutto per costruirsi una reputazione (anche se a volte comporta notti insonni).
Per ora la mia più grande tutela è
l'informazione: cerco di tenermi alla larga dai committenti di cui ho sentito
storie di pagamenti non ricevuti e di informarmi tramite altri colleghi se un
committente sia affidabile o meno. Altrimenti restano solo la perseveranza e, a
mali estremi, le vie legali.
Putroppo no. Ma ho ancora molta strada da fare.
L'ultimo a cui ho lavorato è Non voltarti
indietro. Essendo un rapporto puramente autore-traduttore la più grossa
difficoltà per me è stata essere revisore di me stessa (ho chiesto aiuto a un
altro paio d'occhi, ma non professionali).
In generale, trovare la resa che stavi cercando.
Quando, dopo aver creato il solco intorno alla scrivania, averci (non)dormito
sopra e chiesto a tutti quelli che hanno incrociato il tuo cammino, finalmente
ti si accende la lampadina e ti viene una resa a cui stavi dando la caccia.
Nelle traduzioni editoriali, il momento in cui il
libro viene pubblicato e il duro lavoro di mesi diventa qualcosa di tangibile.
È un senso di soddisfazione indescrivibile.
Indubbiamente la storia del rotolo di carta
igienica! Al workshop di traduzione dovevamo tradurre una frase in cui un
personaggio giocherellava con i pezzettini di carta igienica rimasti attaccati
al rotolo, così la traduttrice esperta e coordinatrice del workshop tira fuori
dalla borsa un rotolo finito con un po' di carta ancora attaccata e dà il via a
un brainstorming... pratico!
Documentarsi, documentarsi, documentarsi. Bisogna
informarsi a fondo sul settore nel quale ci si vuole cimentare ancora prima di
cominciare studi appositi, per capire se la spesa vale l'impresa. E studiare
all'estero, se se ne ha la possibilità.
Oltre a continuare a lavorare con autori
auto-pubblicati mi piacerebbe trovare un lavoro che mi permetta di stare a
contatto con i libri anche da un altro punto di vista oltre a quello
traduttivo. Vorrei immergermi nel mondo dell'editoria di persona,
letteralmente!
Grazie!
Grazie a te per aver accettato il nostro invito.
Nessun commento:
Posta un commento
Norme Privacy