Dear Colleen Gleason, welcome! Thank you for accepting our invitation. Tell us something about you and how your career as a writer started.
Benvenuta Colleen Gleason e grazie per accettato il nostro invito, parlaci di te, raccontaci come è iniziata la tua carriera di scrittrice.
I am very happy to be here and to answer your questions. I love my Italian readers—and I’ve had the chance to meet some of them a few years ago—and I always love the opportunity to “talk” to them.
As for how I started writing: I have always loved to read, and when I got older, I began to write my own stories because I felt like there were books I wanted to read but that hadn’t been written. :) So I began to write books that were the stories I felt were missing.
I wrote a lot of books before the Gardella series was sold to a publisher, but once that happened, I was able to write full-time and now I publish 2-3 books per year (in English; not so many in Italian).
È un vero piacere per me essere qui e rispondere alle vostre domande. Adoro i miei lettori italiani (ho avuto occasione di incontrarne alcuni, qualche anno fa) e sono felicissima di poter “parlare” con loro.
Per quanto riguarda la mia carriera di scrittrice… Leggere mi è sempre piaciuto molto e, crescendo, ho cominciato a scrivere storie mie perché sentivo che c’erano libri che avrei voluto leggere ma che ancora non erano stati scritti :). E fu così che iniziai a scrivere quelle storie che, secondo me, mancavano.
Ho scritto molti libri prima che la saga dei Gardella venisse venduta a una casa editrice ma, in seguito a questo, sono potuta diventare scrittrice full-time e ora pubblico 2-3 libri l’anno (in inglese… in italiano un po’ meno!)
In Italy, after the publication of The Gardella Vampire Chronicles and The Regency Draculia series, only two books of the Envy Chronicles came out. In your opinion, why did they refuse to publish the other volumes?
In Italia, dopo la pubblicazione della The Gardella Vampire Chronicles e The Regency Draculia series, furono pubblicati solo i primi due volumi della Envy Chronicles, quale è stata, secondo te, la motivazione per la quale non sono stati pubblicati anche i restanti volumi?
I think the series The Envy Chronicles was so different from the Gardella series that perhaps some of the people who enjoyed my vampire books didn’t know about, or weren’t certain they’d enjoy the Envy Chronicles. But the reaction I’ve had from readers who have read both types of my books has been very good—they love them even though they are a different type of story. And Wayren even appears in one of the books…so there is a small little cross-over between the series. :)
I’m very glad that even though the original publisher, Newton Compton, didn’t choose to continue to publish the Envy Chronicles, that the rest of the books in the series will be made available in Italian, due to my wonderful translator Irene Montanelli.
Credo che le Cronache di Envy [I Diari delle Tenebre] siano un genere molto diverso rispetto alla saga dei Gardella e quindi molte persone che avevano amato le mie storie di vampiri non conoscevano questa nuova serie o non sapevano se sarebbe loro piaciuta. Ma ho avuto reazioni positive dai lettori che le hanno lette entrambe e che le hanno apprezzate, nonostante siano diverse fra loro. E poi Wayren compare anche in uno dei libri di Envy, quindi c’è persino un piccolo cross-over.
Sono felice che, nonostante la Newton Compton abbia deciso di non portare avanti la serie, i libri saranno resi disponibili in italiano grazie al lavoro della mia meravigliosa (sic!) traduttrice Irene Montanelli.
We know that, in the end, you decided to contact a translator on your own [They interviewed me as well XD] and to follow the path of self-publishing for the Italian market. How did you come out with this idea? Did your agent agree?
Sappiamo che alla fine hai deciso di contattare tu stessa un traduttore e di auto pubblicarti per il mercato italiano. Come è nata questa idea? Il tuo agente letterario ti ha appoggiato in questa tua scelta?
I had so many emails and messages from my Italian readers wanting to read more of the Envy Chronicles that I had to find a way to make those books available to my Italian readers. I was writing more of the Gardella series as well (Victoria’s great-granddaughter Macey), and so I decided to use the same translator to do the Envy books as well.
My Italian publisher did offer to publish the Macey series, but I decided to decline the offer in order to indie-publish those books—for a number of reasons.
My agent understood why I made those decisions, and she supports me (although I think she was a little surprised when I decided not to accept the offer from my Italian publisher).
Ricevevo molti messaggi ed email dai miei lettori italiani desiderosi di continuare a leggere le Cronache di Envy e sentivo il dovere di trovare un modo per rendere disponibili gli altri libri in italiano. Nel frattempo stavo anche scrivendo altro sulla saga dei Gardella (e sulla bisnipote di Victoria, Macey) per cui ho deciso di far tradurre alla stessa persona anche i restanti libri della serie di Envy.
La mia casa editrice italiana si era offerta di pubblicare la serie di Macey, ma ho deciso di declinare l’offerta e pubblicare privatamente anche quella… per una serie di motivi.
La mia agente ha capito e mi ha sostenuta, anche se, all’inizio, quando ho rifiutato l’offerta, è rimasta molto stupita.
Speaking with some foreign authors about the topic of “publishing in Italy without a publisher” we got the impression that money is more important than fans’ desires. Someone says that the sales on Italian market wouldn’t cover the translation costs, even if we are speaking of authors selling million of copies overseas. Someone says an author is too busy with writing to have time for self-promotion. Someone thinks it is difficult to find an Italian translator, capable of reproducing adequately his\her style. Have you ever talked with your fellow writers about this brave and innovative choice of you? If yes, what is their thought? During some fairs or meetings about Romance, have you ever talked about this way of publishing in a different language?
Parlando con alcune autrici straniere della questione “pubblicare in Italia senza un editore”, abbiamo avuto l’impressione che le ragioni economiche hanno più importanza dei desideri dei fan italiani. C’è chi dice che con le vendite del mercato italiano non riuscirebbero a coprire i costi di una traduzione nonostante siano autori che vendono milioni di copie oltreoceano, chi dice che un autore è troppo impegnato a scrivere e non avrebbe tempo per autopromuoversi, chi invece pensa che sia difficile trovare un traduttore italiano capace di rendere bene il suo stile. Hai parlato con qualcuno di questa tua scelta coraggiosa e all’avanguardia? Se si, cosa ne pensano le altre tue colleghe scrittrici? Durante le manifestazioni legate al Romance, se n’è mai parlato, di questo modo di pubblicare in una lingua diversa?
I have a lot of writer friends who were in a similar situation to me: had been working with a traditional publisher, and then, for many different reasons, were no longer working with that publisher. They decided that trying indie-publishing was a great option. Many of my writer friends, like I do, still work with traditional publishers and also indie-publish. The nice thing is that we do have a choice now, and can do what is best for the readers.
Molte mie amiche scrittrici si sono trovate in situazioni simili alla mia, ovvero a lavorare con una casa editrice tradizionale e poi, per diverse ragioni, hanno smesso di lavorarci e hanno deciso che tentare la strada dell’indie-publishing fosse un’ottima possibilità. Molti, come me, continuano a lavorare con le case editrici, ma si auto-pubblicano anche. Credo che il bello sia che ora abbiamo una scelta e possiamo fare quello che è meglio per i lettori.
Of my close writer friends, and indeed, of most of the indie-authors I know, I was one of the very first to pay for my own translations of some of my books. I started with Spanish back in 2011, and then went to German, and now I am working with Italian. Part of the reason for the delay was that I had to find a good Italian translator who was willing to work with me on the cost—because, as you mentioned, it can be very expensive to translate books.
Fra i miei amici e, in effetti, fra gli autori che si auto-pubblicano che conosco, sono stata una delle primissime pagare di tasca mia le traduzioni dei miei libri. Iniziai con lo spagnolo nel 2011, poi in tedesco e ora anche in italiano. Il ritardo è stato dovuto in parte alla difficoltà di trovare un buon traduttore italiano disposto a lavorare con me a un certo prezzo perché, come avete giustamente osservato, la traduzione ha costi elevati.
And the biggest problem is that with an indie-published book in Italian (and German and Spanish and French), the books aren’t stocked in bookstores, so the readers don’t know about the books. That means it takes a longer time for author to make back the money paid for the translation in sales, because the book doesn’t sell as quickly. And most of us authors aren’t millionaires like JK Rowling. :)
Il problema maggiore, poi, è che un libro auto-pubblicato in italiano (ma anche in spagnolo, tedesco o francese) non va a finire sugli scaffali delle librerie e i lettori non sanno che esiste. Di conseguenza, ci vuole più tempo per recuperare con le vendite i soldi spesi per la traduzione, perché il libro non vende molto velocemente. E la maggior parte di noi non è miliardaria come la Rowling! :)
However, I work to make sure my translated books are available as ebooks as well as print books. All of my translated works are able to be ordered by any bookstore in Italy (or worldwide) through a well-known company called Ingram. But the problem is, once again, the readers need to know that the book is available—and they need to know to ask for it to be ordered.
Comunque faccio del mio meglio per far sì che I miei libri siano disponibili sia in format ebook sia in cartaceo. Le librerie possono ordinare i miei libri tradotti in Italia e nel mondo grazie a una nota azienda chiamata Ingram. Ma si torna lì: il problema è che i lettori devono sapere che il libro esiste e che è sufficiente richiederlo per ordinarlo.
So the hardest part is getting the word out and doing promotion on the books. I have an Italian Facebook page, and also an Italian newsletter (as well as an English one that many Italians have signed up for). But that’s a limited number of people.
So the readers who are really wanting their favorite authors’ works to be published in Italian can really help us by spreading the word, telling the bookstores about the books, and asking for them to order the books into the stores.
Quindi sì, la parte più difficile è spargere la notizia e promuovere il libro. Ho una pagina Facebook italiana e anche una newsletter italiana (nonché una inglese cui sono iscritti anche molti lettori italiani). Ma si tratta sempre di un numero limitato di persone.
Dunque i lettori che desiderano vedere pubblicati in italiano le opere dei loro autori preferiti, possono davvero dare una mano spargendo la voce, spiegando alle librerie dell’esistenza dei libri e chiedere loro di ordinarli.
In the latest years, Italian had to undergo the choices made by Publisher of starting a series and stopping it because, according to them, it didn’t meet the expected sales. But maybe they fail to consider that often the lack of success is due to the lack of a proper advertising campaign or because the books are too expensive. For example, some days ago the fourth book of a series was published in e-book without any advertisement from the publisher. In your opinion, how much does a foreign author know about the promotion of his\her book by Italian Publishers?
L’ Italia, da alcuni anni sta assistendo impotente alla scelta degli Editori di iniziare serie e non portarle a termine perché a loro dire non hanno ottenuto il guadagno sperato. Però nessuno si rende conto che il più delle volte questo accade perché non hanno cura nel pubblicizzare bene una serie o che il prezzo del volume sia troppo alto. Tanto per farti un esempio, è uscito qualche giorno fa il quarto volume di una serie in formato ebook senza alcuna pubblicità da parte della casa editrice che lo pubblicava. Secondo te, un autore straniero, quanto conosce il mondo della promozione di una casa editrice italiana?
I think you are absolutely correct in that sometimes when a series fails, it’s due to lack of a proper advertising campaign or visibility in the bookstores. It happens, and to be fair, the publishers can’t do a major advertising campaign for EVERY book they publish…but if there’s no campaign and the series doesn’t succeed, then to blame the author or the book for poor sales is probably not fair—and then to cancel the series leaves the readers hanging. :)
Credo tu abbia perfettamente ragione quando dici che, spesso, il mancato successo di una serie è dato dal non averle dato abbastanza visibilità nelle librerie o attraverso una campagna pubblicitaria adeguata. Succede, certo, ma è anche vero che una casa editrice non può fare un grande battage pubblicitario per ogni singolo libro che pubblica. Ma se la campagna pubblicitaria non viene fatta, non è molto giusto accusare un libro o l’autore se poi una serie non ha successo. E non lo è cancellarle e lasciare i lettori in sospeso.
When I was working with a foreign publisher for my books, I knew very little about their plans for marketing or advertising. I often didn’t even know when the book would be released, and I rarely saw the cover until a reader sent it to me. (This is not just true for my work with Italian publishers; it’s true for most of the foreign publishers I worked with.)
Quando lavoravo con delle case editrici straniere, non sapevo praticamente niente dei loro progetti per quanto riguardava marketing e pubblicità. Spesso non sapevo neppure quando il libro sarebbe uscito e di rado sapevo che copertina avesse finché qualche lettore non me la faceva vedere (non solo gli editori italiani: questo vale con tutti gli stranieri con cui ho lavorato).
There is a facebook page called #OdioLeSerieInterrotte [Ihateinterruptedseries XD] which fight to make the Italian Publishers finish the uncompleted series (and your Envy Chronicles is among them). We were so happy to know that you committed yourself in ending it. Now we strongly hope that other writers would follow your example, but we are perfectly aware that often an author sells all his\her rights to its domestic publisher who then sells them to an Italian counterpart. Is an author really so helpless? Is it so difficult to ask for a modification of the contract, especially if an author is famous and a best-seller? Is it possible to expressly ask that translation rights remain under the writer’s control or that they come back to him\her after awhile? For how long does an author give out rights to a publisher, on average?
Esiste una pagina Facebook chiamata #OdioLeSerieInterrotte che si batte per portare a termine le serie iniziate dagli Editori Italiani e non completate (tra cui la tua Envy Chronicles). Siamo stati tutti felici nel sapere che saresti stata proprio tu a portarla a termine. Ora speriamo che anche altre autrici seguano il tuo esempio ma sappiamo che il problema principale è che spesso un autore cede completamente il controllo dei diritti di traduzione al proprio editore che a sua volta li vende ad una casa editrice italiana. Davvero l’autore ha le mani legate e non può chiedere una modifica del contratto nonostante sia famoso e porti grandi guadagni? Per i suoi libri successivi, un autore può chiedere espressamente che i diritti di traduzione siano sotto il suo controllo o che tornino in suo possesso per brevi periodi? Di solito un autore per quanti anni cede i diritti ad un editore?
Well, it’s really up to the author and the agent when they negotiate the contract with the domestic publisher. I happened to have had an agent who specialized in foreign publishers when I first began to sell my books—and she always made certain we did not give away the foreign rights to my American publishers. I learned a lot from her, and I am grateful every day that, because she retained those rights for me, I have the choice as to how to use them.
It’s a personal decision for each author, and it really depends on how his/her agent thinks about foreign sales/foreign rights. Some authors and agents don’t want to deal with those rights—and some don’t realize how valuable they can be.
La contrattazione dei diritti con la casa editrice del proprio paese dipende dall’autore e dal suo agente. Tempo fa, quando iniziai a vendere i miei libri, avevo un’agente che si occupava specificamente delle case editrici straniere e si assicurava sempre che io non vendessi i diritti per l’estero alle case editrici americane. Ho imparato molto da lei e la ringrazio ogni giorno perché, avendo lasciato i diritti in mano mia, ora posso scegliere come usarli.
Si tratta di una decisione personale dell’autore e dipende molto da come la pensa il suo agente circa i diritti e le vendite all’estero. Ci sono agenti che non vogliono averci a che fare e che non ne capiscono l’importanza.
Let’s talk a bit about the Envy Chroncles. Why did you choose to write them under the pseudonym of Joss Ware? Where did this name come from?
Ma ora raccontaci un po’ della serie Envy Chronicles. Come mai hai deciso di firmare la serie con lo pseudonimo Joss Ware? E qual è l’origine di questo pseudonimo?
The name was actually chosen for me by my publisher at the time (Avon). They wanted to make sure the series wasn’t confused with or connected to my Gardella series at all because it was so different.
The name Joss came from the fact that it’s androgynous and sounds very edgy. Ware is a hard sounding name in English, very strong, and it would have put my books on the shelf next to a very popular author named….Ward. :-)
A dire il vero il nome fu scelto dal mio editore dell’epoca (Avon) che voleva evitare il rischio di confusioni e sovrapposizioni con la saga dei Gardella, dato che si tratta di due cose così diverse.
Il nome Joss mi dava l’idea di androgino e spigoloso. Ware in inglese suona duro e forte e… avrebbe collocato i miei libri su gli scaffali delle librerie vicino a una certa Ward…
How did you come up with the idea of a distopic series and how many volumes are there?
Come è nata l’idea di questa serie distopica e di quanti volumi è composta?
My publisher for this series had been talking to my agent and they were interested in me writing a paranormal romance series that was set in contemporary times. I had no ideas whatsoever for such a series—mainly because there were so many other series and I didn’t think I could come up with anything fresh. So I suggested a dystopian series, and they thought that was a great idea.
Right now, there are six full length novels and one short novel.
L’editore che pubblicava questa serie, parlando col mio agente, si era detto interessato a che scrivessi una serie paranormal ambientata in epoca contemporanea, ma non avevo molte idee in proposito… soprattutto perché ne esistono così tante e non pensavo di poter inventare qualcosa di originale. Quindi suggerii l’idea di un distopico e loro ne furono entusiasti.
A oggi si compone di sei romanzi e un racconto.
Among its various characters, which ones are your favourite and why?
Tra i vari personaggi che caratterizzano la serie quali sono i tuoi preferiti e perché?
Oh, I don’t really have a favorite—I love all of the characters for different reasons. I do love writing Zoë because she is such a badass and has such a temper and bad language. I and loved writing Simon because he was so angsty and broody and trying so hard to be a better person. I loved Wyatt because he was the most affected by the travel through time, and his was the last story, so I had time to develop him quite a bit. I loved Fence because he’s hilarious to write and very sexy. I could go on and on…..
Non ho un vero personaggio preferito… li amo tutti, ognuno a modo suo. Mi piace scrivere di Zoë perché è una tipa tosta, sboccata e con un caratterino niente male. Mi è piaciuto scrivere di Simon perché è tormentato e si arrovella, cercando con tutte le sue forze di diventare una persona migliore. E mi è piaciuto molto scrivere di Wyatt perché è quello che più ha patito il viaggio nel tempo e la sua storia, essendo l’ultima, ho avuto tempo di svilupparla meglio. E mi è piaciuto scrivere di Fence perché è divertente e sexy…
Potrei andare avanti all’infinito!
Is there any character who is similar to you? In what way?
Per la loro caratterizzazione, c’è qualcuno che in qualche modo ti somiglia? E in cosa?
Hmmm…I think all of my characters are similar to me in some way—especially the women. I put a little of myself in each of them.
Uhm, credo che mi assomiglino tutti in qualcosa, specie le donne. Metto un po’ di me stessa in ognuno di loro.
If the series could become a tv series, which actors would you choose?
Se la serie potesse diventare una serie tv, quali attori sceglieresti per i protagonisti?
Gosh, I hadn’t thought about that at all. Okay, so, Michael B. Jordan for Fence for sure. Emma Watson for Remy. Hmm…the guy who played Jesse in Gilmore Girls (can’t remember his name) for Simon. Hmm…I’m going to have to give this more thought. There are a lot of characters to cast! :)
Oddio! Non ci avevo mai pensato! Dunque… di sicuro Michael B. Jordan sarebbe Fence. Emma Watson per Remy. E l’attore che interpreta Jess in Una mamma per amica (non ricordo come si chiama) [Milo Ventimiglia n.d.t.] per Simon. Uhm, dovrei rifletterci un po’… ci sono un sacco di attori da trovare!
Some time ago, there was a found rising on Kickstarter to produce a web series based on Morganville Vampire by Rachel Caine. Have you ever thought about doing something similar? Or have you already sold the rights to a producer?
Qualche tempo fa, è stata avviata una raccolta su Kickstarter per realizzare una web series ispirata alla serie Morganville Vampire di Rachel Caine. Non hai mai pensato di fare lo stesso? O hai già venduto i diritti a qualche produttore?
I haven’t sold the rights to a producer yet, but that’s a really neat idea. I was a backer of the Veronica Mars Kickstarter campaign, and thought it was a great way to get a project rolling.
Non ho ancora venduto i diritti a un produttore, ma non è una cattiva idea. Ho finanziato anche io la raccolta di Veronica Mars su Kickstarter e credo sia un’idea grandiosa per far attuare un progetto.
Which other books of yours will be published in Italy? What is your translator working on?
Quali altri tuoi libri saranno pubblicati in Italia? A cosa sta lavorando il tuo traduttore?
My translator is currently working on a short novel about Macey Gardella’s father, Max Denton. She promises me it should be done by the end of the year, so I am hopeful that will be my third Italian book in 2015! After that, she will be doing the second Macey Gardella book, Roaring Shadows. And then after that, likely she will be doing the fifth Envy book, Night Forbidden (Fence’s book).
La mia traduttrice , al momento, sta lavorando su un racconto con protagonist Max Denton, il padre di Macey Gardella. Me lo ha promesso per la fine dell’anno e dunque sarebbe il mio terzo libro in italiano del 2015. Poi si dedicherà al secondo libro della saga su Macey, Roaring Shadows. Dopodiché probabilmente si dedicherà al quinto libro della saga di Envy, Night Forbidden (il libro su Fence).
And you, what are you working at? Which are your future plans?
E in lingua inglese, a cosa stai lavorando? Quali sono i tuoi progetti futuri?
I am currently working on another short novel about Max Denton (a Christmas story) and then I will start to think about the third Macey Gardella book. I also have another few projects in the back of my mind that I might start on soon as well.
Thank you so much for having me here on your blog! I’m excited to be able to talk to my Italian readers this way.
They can find me on Facebook at: http://cgbks.com/FB_Italia
Or they can sign up for my Italian newsletter at: http://cgbks.com/Italia
Al momento sto lavorando ad un altro racconto su Max Denton (una storia natalizia) e poi comincerò a pensare al terzo libro su Macey Gardella. Ho in testa anche qualche altro progetto e credo mi metterò presto a lavorarci su!
Grazie per avermi invitato sul vostro blog. Sono stata felicissima di poter parlare coi miei lettori italiani attraverso di voi.
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