sabato 18 maggio 2019

INTERVISTA A LORHAINNE ECKHART

Abbiamo il piacere di condividere con Voi, l'intervista che l'autrice Lorhainne Eckhart ha concesso al nostro blog (Intervista e traduzione a cura di Eugenia Franzoni e Elena Selmi):


Con personaggi forti e imperfetti, con i quali ci si può confrontare, l’autrice bestseller secondo USA Today e il New York Times, Lorhainne Eckhart, scrive il tipo di libri che desidera leggere. Si classifica spesso fra i migliori 100 autori di best-seller in diversi generi, e il suo secondo libro pubblicato, Il bambino dimenticato, non fa eccezione. Con quasi 900 recensioni su Amazon, questo libro si è rivelato un successo tale che Eckhart ha deciso di renderlo una serie. In questa intervista, ci racconterà come ha avuto l’ispirazione di creare Il bambino dimenticato e ci parlerà della sua personale esperienza di madre di un bambino autistico. 

Spiegaci brevemente di cosa parla Il bambino dimenticato.

Il bambino dimenticato è un romanzo che ho scritto all'inizio della mia carriera; è il mio secondo libro, dopo il mio primissimo romanzo, che ho riscritto con un nuovo titolo, Saved, dopo averne riacquistato i diritti. Il bambino dimenticato è una storia completamente diversa da qualsiasi altra avessi scritto prima, un genere western-romance che narra di una donna che trova la forza, un bambino che trova amore e sostegno e una famiglia che guarisce. È una storia d’amore complessa.

Hai creato dei personaggi che sono forti ma allo stesso tempo imperfetti; perché ritieni che questo aspetto sia così importante?

I personaggi forti e imperfetti rappresentano meglio la realtà e sono ciò che conosco: le imperfezioni, le battaglie della vita, il buono e il cattivo, come affrontiamo il quotidiano e tutto ciò che ci si scaglia contro nel cammino. La mia battaglia potrebbe essere diversa da quelle di altri ed è proprio questo a rendere le persone interessanti, quantomeno nella mia testa. Spesso racconto personaggi e situazioni disagiati, nei quali posso rispecchiarmi, mostrandoli nelle loro imperfezioni, oppure rappresento le scelte e le battaglie della vita, delle quali molti preferiscono non parlare. Anche gli eroi spesso si trovano in situazioni in cui le loro scelte potrebbero essere considerate criticabili da alcuni, imperdonabili da altri e fare arrabbiare molti. Ma è più facile identificarsi con un eroe che è fedele a se stesso e che riesce a superare le sue barriere più profonde e oscure.

I lettori dicono che Il bambino dimenticato è un vero romanzo strappalacrime; si tratta di una scelta voluta?

Non ho mai scritto qualcosa di strappalacrime di proposito. Piuttosto, ho raccontato una situazione, con tutto il buono e il cattivo che la caratterizza. Credo che siano state le battaglie della mia vita reale a farsi strada nel mio libro e a toccare così tante persone.

Uno dei tuoi figli ha l’autismo. Quanto hai messo in questo libro delle tue esperienze personali?

Avendo un bambino con l’autismo, ho vissuto sulla mia pelle tutte le prove e gli ostacoli che esistono ancora oggi, perché negli anni mi sono vista chiudere in faccia tantissime porte. A questa situazione, si aggiungono dei professionisti che, per quanto possa sembrare sorprendente, ancora non hanno acquisito piena consapevolezza di cosa significhi l’autismo. Ho imparato in prima persona che i genitori devono diventare i portavoce dei propri figli affinché questi ottengano l’aiuto che necessitano.

Nonostante siano stati fatti notevoli progressi in quest’ambito, sono ancora molti i fraintendimenti. Le avversità, la divisione, l’intolleranza e i pregiudizi sono ancora marcati e i fondi stanziati sono insufficienti a coprire gli ingenti aiuti necessari. Diversi genitori si ritrovano abbandonati, ma questa non è stata solo la mia personale esperienza. Avere un bambino con l’autismo mi ha fatto entrare in una comunità di genitori che stavano percorrendo un percorso simile. Alcuni combattono per i propri figli, altri no; ed è così che il percorso si conclude.

L’unica cosa che abbiamo in comune è la diagnosi, che comunque è universale e non dipende da paese, confine, genere o razza. Ogni famiglia è diversa; ci possono essere dei momenti duri e delle battaglie da combattere, e non è la stessa cosa per tutti i figli o i i genitori. Noi sopportiamo le critiche e affrontiamo i conflitti grazie al supporto di amici, professionisti, altri membri della comunità e della famiglia; ci chiediamo cosa dovrebbe accadere o cosa avremmo potuto o dovuto fare. Questo può causare un dolore immenso a una famiglia che sta già combattendo una battaglia di queste dimensioni.

Il bambino della storia è solo uno di quelli affetti da autismo e, come molti genitori di figli autistici sanno, se capita di incontrare un bambino affetto da autismo, ne avremo incontrato solo uno! Ogni bambino autistico è diverso dall'altro, ma così tanti hanno una caratteristica in comune: purtroppo, sono spesso le loro madri a dover fare dei sacrifici per garantire loro l’aiuto di cui hanno bisogno. Ogni donna si sente molto sola in questa battaglia, a causa dell’ignoto, dell’incertezza, del non avere le risposte e, siamo realisti, molti uomini crollano emotivamente. Solo in casi molto rari un uomo si fa avanti e decide di battersi per suo figlio ed essere parte attiva della soluzione. Molte madri, senza rendersene conto, finiscono per ricoprire il ruolo anche di padre. È una triste realtà, e la mia storia ha toccato molte di queste questioni.

Il bambino dimenticato in lingua originale ha quasi 900 recensioni su Amazon; cosa credi che abbia reso questo libro un tale successo?

Quando Il bambino dimenticato si è classificato fra i bestseller di Amazon nel 2013 e ci è rimasto per due anni, ho capito che i fan si ritrovavano in questa storia. Il bambino dimenticato ha colpito i lettori in un modo che non mi immaginavo. Come dire a un uomo che c’è qualcosa che non va nel suo bambino? Solo questo sembrava riecheggiare fra i moltissimi lettori che sono stati toccati dall'autismo in qualche modo, che sia attraverso un figlio, un nipote o un altro membro della famiglia. Come si ripercuote sulla stessa e sulla relazione di coppia? La distruggerà o la renderà più forte?

Sapevi dall'inizio che questo libro sarebbe diventato una serie?

Il bambino dimenticato è stato scritto come titolo a sé e non avevo pensato di scrivere un seguito o di proporre la famiglia Friessen come serie, finché le recensioni e le mail dei fan hanno iniziato ad arrivare in numeri incredibili.

È stato quasi un anno dopo che ho iniziato a scrivere ciò che adesso è diventata una delle serie preferite dai fan a livello mondiale; presenta ai lettori la dinamica, potente e solida famiglia Friessen, con tre fratelli, un cugino, le loro mogli e i bambini. La serie di storie adesso comprende ventidue romanzi e novelle che hanno fatto innamorare i lettori, impedendo loro di poterle dire addio.

Cosa uscirà a breve? Abbiamo appena pubblicato Il bambino dimenticato ma il secondo libro della serie, Un bambino e un matrimonio, è già stato tradotto in italiano, uscirà su tutti gli store a partire dal 7 Giugno 2019 ed è già disponibile in preordine. È possibile rimanere aggiornati su tutte le mie uscite iscrivendosi alla mia newsletter: 
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Come dire a un uomo che c’è qualcosa che non va nel suo bambino?

— “Eccellente, non c’è altra parola per definirlo; ti stringe il cuore, te lo scalda, ti stringe lo stomaco, è ben scritto e ben pensato. Lo rileggerei altre mille volte.” — Maureen
— BLACK RAVEN’S REVIEWS — “La signora Eckhart ha dato forma a una storia deliziosa, con personaggi accattivanti, abbastanza drammatica da essere degna di un film di Hallmark, e caratterizzata da un amore così incondizionato da durare una vita intera.” — 5 Stelle per Ravens e Lettura Consigliata da AJ! —
— “Non mi aspettavo di innamorarmi tanto dei quattro protagonisti, ma ‘’Il bambino dimenticato’ è un libro sorprendente, non solo per una fan delle storie d’amore come me, ma anche per un genitore single, che abbia o meno un bambino affetto da autismo.” — Recensione — Adria

Ne IL BAMBINO DIMENTICATO, Brad Friessen non cerca un nuovo amore, ma trova una donna che capovolge il suo amaro mondo solitario e lo tocca come nessun’altra avrebbe potuto.


Emily Nelson esce da un triste matrimonio senza amore e deve ripartire da sola. Risponde a un annuncio per cuoca e babysitter di un bambino di tre anni in un ranch locale. Il proprietario del ranch, Brad Friessen, la assume e la fa trasferire lì insieme a sua figlia. Ma, presto, Emily scopre che c’è qualcosa che proprio non va in quel bambino, mentre l’uomo dal carattere difficile e solitario che l’ha assunta non si accorge del comportamento e del ritardo di suo figlio. Emily fa delle ricerche, finché non incappa in ciò che sospetta siano lievi segnali di autismo. Deve dirglielo, dargli conforto e aiutarlo a venire a patti con questo disordine neurologico, affinché prenda i provvedimenti necessari per garantire a suo figlio l’aiuto di cui ha bisogno.
Quando le loro vite si intrecciano, l’attrazione è inevitabile: fra loro nasce una relazione. Ma, proprio mentre si stanno avvicinando, Crystal, l’ex moglie di Brad, ritorna dopo due anni che aveva abbandonato la famiglia.
Crystal deve avere un piano, in quanto riesce in qualche modo a prendere il sopravvento e a creare un cuneo nel legame emotivo che si è forgiato tra Brad, Emily e i bambini. I livelli a cui Crystal si spinge, le bugie e l’avidità solo per tenersi ciò che crede sia suo, la rendono a dir poco fredda e calcolatrice. Brad combatte per salvare il suo bambino e proteggere la sua attività, e lotta per la sua più grande rinuncia, Emily, e per la domanda che lo tormenta: l’ha persa per sempre?

"Un bambino e un matrimonio" è il seguito della commovente storia de 'Il bambino dimenticato' - Eddy Allen
"Stai bene, Emily?"
 "Brad, hai cambiato idea? Non vuoi più sposarmi?" La sua voce suonava distaccata, in modo insolito, come fosse una piccola bambina smarrita. Le faceva male la gola, mentre lottava per respingere le lacrime, e sentiva che il suo sogno di vivere una favola le veniva strappato dalle mani.
Sposarsi e avere un bambino; per Emily e Brad è tutto perfetto, o almeno così pensano, fino a quando una sorpresa inaspettata non mette a repentaglio la loro giornata di gioia.
"Un bambino e un matrimonio": bellissimo!
- Per essere un romanzo breve, è stato difficile metterlo giù.
Debra Wheat
- Una bella storia d'amore, e qualche ostacolo sul cammino dei protagonisti che rende loro difficile sposarsi...
Luv2Read
Questa serie è semplicemente fantastica. Temevo che qualcosa andasse storto a Emily e non riuscivo a smettere di leggere.
Insegnante 1


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With flawed strong characters, characters you can relate to, Lorhainne Eckhart writes the kind of books she wants to read. She is frequently a Top 100 bestselling author in multiple genres, and her second book ever published, The Forgotten Child, is no exception. With close to 900 reviews on Amazon, this book was such a hit that Eckhart decided to make this into a series. As our Author of the Day she tells us more about what inspired the creation of The Forgotten Child and talks about her own experiences as the mother of a child who suffers from autism.

Please give us a short introduction to what The Forgotten Child is about.

The Forgotten Child is a romance I wrote at the beginning of my career, the second book after my very first published novel, which I rewrote and retitled Saved after the rights reverted to me. The Forgotten Child was a far different story than I had ever written, a western romance about a woman finding her strength, a child finding love and support, and a family finding healing. It’s a complicated love story.

You create strong characters who are also flawed - why do you find this important to do?

Strong, flawed characters are what life is about, and they’re what I know—the imperfections, life’s struggles, good and bad, how we all deal with life and everything it tosses our way. What my struggle is may be far different from yours, which is what makes people, in my mind, interesting. I often write about uncomfortable situations and characters I can relate to, showing them as real flawed people, as well as life decisions and struggles that many don’t want to talk about. Even heroes often find themselves in situations where the choices they make will be considered despicable by some, unforgiveable by others, and will anger many. Except a hero who is truer to life and can overcome his or her deepest, darkest obstacles is far more relatable.

Readers say that The Forgotten Child is a real tear jerker - was this intentional?

I never sat down to intentionally write a tear jerker. Instead, I wrote about a situation, the good and the bad. I believe it was the real-life struggles that found their way into this book that touched so many people.

One of your kids has autism. How much of your own experiences have you written into this book?

Having a child with autism, I’ve experienced all the trials and obstacles still in place today and have faced very real closed doors. Add in professionals who surprisingly still do not understand autism, and I’ve learned firsthand that parents must become their children’s advocates to get them the help they need.

Although much progress has been made in the field, so much is still misunderstood. There’s still so much adversity, division, intolerance, judgements, and little to no funding for much needed help. A number of parents find themselves alone, but this wasn’t just my own experience. Having a child with autism brought me into an entire community of parents who were walking a similar path. Some fight for their children, and others do not, and that’s where the path ends.

The only similarity we have is the diagnosis, which, by the way, is universal and not limited to countries, borders, genders, or races. Every family is different. There can be hard times and challenges, and it’s not the same for every parent and child. We endure criticism and face conflicts with friends, family, professionals, and others in the community over what needs to happen, what we could or should have done. This can inflict so much pain on a family that’s already struggling.

The little boy in the story is just one child with autism, and as many parents with an autistic child are aware, if you’ve met one child with autism, you’ve met only one! Each child with autism is as different as the next, but so many share one commonality: Unfortunately, it often falls to mothers of autistic children to make sacrifices to get their children the help needed. Each woman feels so very much alone in her struggle, because of the unknown, the uncertainty, not having the answers—and, let’s be realistic, many men will emotionally check out. Only in rare cases will a man step up and be the one fighting for his child, be a part of the solution. Many mothers inadvertently end up falling into the role of being both mother and father. It is a sad reality, and this story really did touch on a lot of these issues.

The Forgotten Child has close to 900 customer reviews on Amazon - what do you think made this book such a great success?

When The Forgotten Child hit the bestseller list on Amazon in 2013 and stayed there for two years, I realized fans were relating to the story. The Forgotten Child touched readers in a way I didn’t expect. How do you tell a man there’s something wrong with his child? That alone seemed to resonate with so many readers who have been touched by autism in some way, whether through a child, a grandchild, or another family member. How does it relate to a family, to a relationship? Will it destroy it or make it stronger?

Did you know from the start that you were going to make this into a series?

The Forgotten Child was written as a standalone title, and I did not consider writing a sequel or introducing the Friessen Family as a series until the reviews and emails started flooding in from fans.

It was nearly a year later when I began writing what has now turned into a worldwide fan favorite series, which introduced readers to the dynamic, powerful, close Friessen family, with three brothers, a cousin, their spouses, and their children. The series of stories now spans twenty-two novels and novellas that fans have fallen in love with and just don’t want to say goodbye to.


What am I now working on? I’ve just finished writing the Parker Sisters, a series that spans five books and five sisters, set in Wyoming, another big family saga. But, as I promised my fans earlier in the year, the Friessens will return in October 2017 with not just one book but a series, the Friessen Family, with new stories, more complications, and a brand-new generation.